Recensione GPF 2/56 detto Egiziano Grande

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black seal*

Posted on 17/9/2008, 13:36

Supreme Eminence

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Studio per la recensione del GPF 2/56 detto Grande Egiziano

Riferimenti storici

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1950, la Marina Italiana, in memoria delle gesta portate a termine dagli Incursori X flottiglia Mas, ricostituì il corpo degli incursori subacquei.
Il primo prototipo del GPF 2/56 fu realizzato agli inizi degli anni Cinquanta su specifiche richieste della Marina Militare Egiziana. All'epoca gli Incursori Italiani erano riconosciuti come i migliori al mondo, e pertanto alcuni reparti speciali di diverse nazioni chiesero ed ottennero l'affiancamento dei loro uomini da parte degli uomini rana Italiani.
Per rendere più completo ed efficace l’addestramento, alle prime esercitazioni furono invitati anche ufficiali di altri paesi e, fra questi, vi era il figlio di un’eminente personalità egiziana il quale rimase molto colpito da questo strumento marchiato Panerai (che costituiva parte dell’equipaggiamento dei reparti italiani), tanto da chiedere che fosse avviata la produzione di un certo quantitativo di esemplari destinati ad equipaggiare gli Incursori della Marina Egiziana.

il GPF 2/56 foto d'insieme

Successivamente, nel 1955, la Marina Egiziana, richiese alla Panerai lo sviluppo di un modello ancora più grande, con caratteristiche di indistruttibilità.
La Panerai dunque, sviluppò il modello in seguito conosciuto come l’Egiziano. La cassa, molto più grande, la corona con ponte e leva di blocco e il movimento era il mitico calibro 240 Angelus otto giorni di riserva di carica. Sul quadrante caratterizzato dai grandi numeri arabi 3, 6, 9 e 12, spiccava ad ore tre la scritta circolare 8 giorni brevettato ( riproposta poi sul contemporaneo PAM 203 anch'esso con stesso calibro Angelus dell'epoca ), sulla cassa fu montata una pratica e funzionale ghiera girevole con indici a rilievo.
Al 3, al 6 ed al 9 erano presenti delle tacche cilindriche a rilievo con incise, rispettivamente, le cifre 15, 30 e 45. Il cilindretto, corrispondente ad ore 12, fu contrassegnato con un punto luminescente che rendeva, dunque, possibile la misurazione dei tempi di immersione.

Particolare del quadrante ad ore 3 :wub:

L’Egiziano fu realizzato in diverse versioni, tutte con cassa di dimensioni oltre i 60mm e queste si possono riassumere in: cassa in acciaio interamente brunita, quello con cassa parzialmente brunita (il ponte della corona era lucidato) e, infine, quello con cassa tutta in acciaio lucido.
Il materiale luminescente che forniva l'opportunità di chiara visione al buio, fu sia la vernice Radiomir sia, in seguito, quella Luminor.
I cinturini erano di dimensioni proporzionate alla struttura ed al peso degli orologi stessi, e opportunamente lunghi per essere portati al di sopra delle ingombranti mute, stesso dicasi per le fibbie utilizzate, ad ardiglione, erano quanto di più grosso, sicuro e resistente si potesse trovare sul mercato, in modo da impedire che gli incursori in azione perdessero lo strumento in seguito ad aperture accidentali.

Movimento Angelus cal. 240 su PAM 203 8 giorni

Carateristiche tecniche

L’ “8 Giorni” Angelus fu adottato da Panerai con lo scopo di fornire alla Marina Militare Italiana uno strumento di misura del tempo che fosse più attendibile e preciso possibile. Infatti l’ “8 Giorni” permetteva una sincronizzazione dei tempi tra le varie unità impiegate in missione, che evitava errori durante le gare di ricerca.
Movimento destinato a sveglia da viaggio, il calibro Angelus 240, ha carica manuale con ore, minuti e piccoli secondi, no certificato Cosc 16 linee, 17 rubini, 18.000 a/h, riserva di carica 8 giorni
Usato sulle refernze: 3646-6152-6152/1 e Radiomir ref. GPF 2/56, montato su cassa da 47mm

Ovviamente ho cercato di dare una mano a Leo secondo quelle che sono le mie conoscenze: chi avesse foto significative da aggiungere, dati tecnici o informazioni aggiuntive me lo segnali, grazie

Edited by black seal* - 17/9/2008, 22:24