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Dopo 5 giorni di utilizzo provo a fare una piccola recensione, ho un polso piccolo ma nonostante ciò non trovo l’orologio ingombrante e/o fastidioso, la caratteristica cassa a cuscino da 42mm complice delle anse particolarmente ridotte porta un lug to lug non particolarmente eccessivo di 48.5mm (trovato online) e quindi estremamente portabile. Per fare degli esempi che possano rendere meglio l’idea l’Omega Speedmaster Professional 42mm ha un lug to lug 47.2 e il Longines Spirit Zulu Time 42mm ha un lug to lug 49mm, quindi misure umane per un Panerai! La cassa impermeabile fino a 100mt è molto sottile, stando a quanto trovato (sempre online) ha uno spessore di 9.9mm (grazie anche alle dimensioni del calibro P1000), visto il ridotto spessore l’orologio va anche sotto il polsino della camicia, entrambi i cinturini grazie ad una ampia estensione dei fori permettono un’ampia portabilità su tutti i tipi di polso anche quelli più piccoli.
Discorso calibro, forse la parte meno interessante per i Paneristi, devo dire che tiene bene il tempo (non ho notato scarti né in avanti né in dietro) ed è bello anche a vedersi. Il calibro di manifattura (ma probabilmente prodotto da ValFleurier in esclusiva per Panerai) P1000 è uscito nel 2015 probabilmente per andare a sostituire il P.999, volendo fornire qualche dato reperibile in rete, il calibro ha 26,8mm di diametro per 3,85mm di spessore, 21 rubini, la freq. di oscillazione del bilancere è di 4hz ossia 28.800 alternanze ora, ha due bariletti di carica per un totale di 72 ore di riserva (3 giorni), che ti permette di lasciarlo un fine settimana nel cassetto e di ritrovarlo carico. Le funzioni sono: ore, minuti e secondi con secondina a ore nove, la secondina si azzera in fase di regolazione dell’ora per permettere una migliore regolazione dell’orario, ma non avendo la minuteria sul quadrante imho è solo uno sfoggio di tecnica. L’estetica del calibro mi piace molto, di fatti maledico il fondello a vista con le ondine che non lo fanno apprezzare appieno, il calibro ha una platina di circa 4/5, quindi copre l’intero meccanismo, ma ha delle aperture circolari a formare una mezza ruota che non danno l’effetto del blocco unico e poi c’è un ponte fissato da due viti per il bilancere, ovviamente le finiture sono tutte industriali ma ovunque c’è un anglage molto marcato, anche negli angoli interni del ponte principale, i ponti sono satinati con le scritte azzurrate.
La ricarica, ricordo che è un manuale, non è proprio agevole visto che la corona è a vite, quindi il rituale mattiniero è svitare, caricare e riavvitare, due passaggi in più rispetto agli altri tre manuali che posseggo (Reverso, Moon e Chronostop), ma non è un grande problema, anzi, è la scusa per guardarselo un po’ di prima mattina!
L’orologio non è pesante, non l’ho pesato ma la sensazione che ho è di leggerezza, sempre per dare un parametro di riferimento il Sub (a cui avevo messo il cinturino) era molto più consistente come peso al polso. Discorso dial, per me il vero pezzo forte di questo orologio, imho da il meglio di se non con la luce del sole sparata addosso, ma con luce “normale” ha un blu veramente intenso dove è difficile distogliergli lo sguardo, sembra veramente un oblò sul fondo del mare. Ovviamente il quadrante è il classico sandwich con la pasta luminiscente color crema che vuol dare un senso retrò all’orologio. Non credo di avere altro da aggiungere se non che, per me, l’orologio è promosso a pieni voti!
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