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Vorrei proporre alla vostra attenzione questo vecchio quanto interessante volume, alla cui lettura ho dedicato i ritagli di tempo delle vacanze pasquali appena trascorse.
Pubblicato nel 1980 in lingua francese, si tratta di un libro-reportage in 117 pagine, fatto di brevi testi intervallati da fotografie in bianco e nero, che racconta sprazzi della storia economico-sociale novecentesca di cinque comuni ubicati nella regione del Giura, legata a doppio filo alla produzione orologiera svizzera.
L'autrice, Simone Oppliger, ormai deceduta, era una fotografa professionista, figlia di un orologiaio.
Il libro è citato nell'opera monumentale di D. Landes "Storia del tempo".
Con sguardo "verista", l'autrice mette a fuoco le vicende personali di alcuni propri compaesani abitanti di quei luoghi, impiegati a vario titolo nelle fabbriche orologiere, alternando racconti e brevi interviste. A supporto delle parole, il corredo fotografico, che occupa circa metà del volume, ritrae persone, luoghi e scene d'interni, domestici o di fabbrica.
Trasversalmente alle molteplici narrazioni, si palesano temi sociali quali crisi economica e tecnologica, spopolamento, lotte sindacali, socialismo, salari, orari, discriminazione femminile, sfruttamento minorile, edilizia popolare, morigeratezza, monotonia di lavoro e di vita.
Il ritratto complessivo che ne emerge è ben lontano dall'immagine di lusso e agio generalmente associata alla tradizione orologieria elvetica.
Nel corso del libro, i marchi di orologi sono citati sporadicamente; tra questi: Longines, Cyma, Tavannes, Doxa, Angelus, Ebel.
Personalmente, ho trovato particolarmente interessante la testimonianza di un orologiaio impiegato in Cyma, che ha vissuto dall'interno il fallimento dell'azienda.
Libro per chi ama andare oltre le apparenze.
Se avete la fortuna di trovarlo e capite un po' di francese, si tratta di tempo ben speso.
S. Oppliger, "Quand nous étions horlogers", Payot, Lausanne 1980, ISBN 2601003057.
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