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.Brevettato per la prima volta nel giugno 1955 da Paul Gosteli, sarebbe stato utilizzato in rare occasioni negli anni '60 da Patek Philippe.
La fama del rotore periferico è da attribuire a Carl F. Bucherer, che lo propose alla fine degli anni 2000 e fece di questa soluzione un segno distintivo della maggior parte dei suoi movimenti.
Con il rotore periferico, la massa oscillante è montata alla periferia del movimento e ad essa collegata grazie a rulli con cuscinetti a sfera.
Il vantaggio è che il movimento rimane interamente visibile e il rotore beneficia di un grande diametro e quindi di una maggiore inerzia.
C'è, tuttavia, un grosso problema con il micro-rotore.
A causa delle sue dimensioni ridotte, i microrotori non possono generare la stessa potenza di un rotore montato centralmente, soprattutto perché il loro diametro limitato fornisce una minore inerzia. Esistono, tuttavia, alcuni modi per contrastare questo problema, principalmente utilizzando materiali densi e pesanti, come platino o tungsteno. Ciò fornirà una migliore efficienza. L'altra soluzione è creare un sistema di avvolgimento bidirezionale, in modo che la maggior parte dei movimenti di chi lo indossa venga trasmessa al rotore e quindi al bariletto della molla principale. Tuttavia, i micro-rotori sono notoriamente noti per non essere efficienti quanto un rotore centrale o periferico, ma hanno una forte attrattiva estetica.
un vecchio movimento Buren
Universal Geneve 1960
Il micro-rotore è apparso per la prima volta alla fine degli anni '50, con 2 proposte quasi simultanee fatte da Universal Genève da un lato e Büren dall'altro.
Quest'ultimo diede il nome di "Planetario" al suo movimento, poi rilasciato come Super Slender.
UG da parte sua ha lavorato su una tecnologia equivalente marchiata con il termine Microtor, con il calibro 1-69. Si dice che entrambi risalgano al 1958. Due anni dopo, nel 1960, è giunto il momento per lo specialista dell'ultrasottile Piaget di proporre questa tecnologia, una soluzione perfetta per lo sviluppo di un orologio Altiplano automatico. Questo si presentava sotto forma del calibro 12P con i suoi 2,3 mm di spessore.
Una prima notorietà per il micro-rotore arriva nel 1969, quando vengono presentati i primi cronografi automatici.
Il Calibro 11 o Intramatic Heuer/Breitling/Hamilton/Büren era basato su un movimento a microrotore di Büren con Dubois-Depraz che forniva il modulo cronografo.
Un altro momento di gloria per il micro-rotore arrivò nel 1977, quando Patek Philippe presentò uno dei suoi movimenti più importanti, il sottile Calibro 240, un movimento che alimenta ancora molti modelli complicati e di fascia alta in PP. E infine, dobbiamo ricordare che la serie di orologi Octo Finissimo di Bvlgari sfrutta appieno la tecnologia del micro-rotore per creare il movimento automatico più sottile, o il calendario perpetuo più sottile.
Grazie all'uso di sistemi bidirezionali e materiali ad alta densità, alcuni micro-rotori sono quasi efficienti per caricare un movimento rispetto a un classico rotore centrale relativamente leggero.
Oltre all'indubbio vantaggio di poter ridurre lo spessore generale del movimento.
Czapek
L.U.C. calibro 4.96
Presentato nel 1996 da Chopard e sviluppato da Michel Parmigiani, questo movimento a doppio bariletto calibro è diventato la base di gran parte della collezione L.U.C.
Qui abbiamo il Calibro 4.96 all'interno del LUC Sport 2000. Questo movimento sottile da 3,3 mm combina la bellezza della costruzione del micro-rotore con una discreta potenza grazie a due bariletti sovrapposti per una riserva di carica totale di 65 ore .
Laurent Ferrier e il doppio calibro a impulso diretto.
Per affrontare il problema dell'efficienza, LF utilizza un micro-rotore dotato di nottolino, per un totale di 72 ore di riserva di carica. Oltre al complesso scappamento in silicio a doppio impulso diretto sul bilanciere; e il ponte trasversale che tiene in posizione il micro-rotore.
Continuando nella categoria di fascia alta e classica, l'A. Lange & Söhne 1815 Sax-O-Mat, è una versione tipicamente tedesca del micro-rotore.
Seguendo la tradizione della piastra a ¾, L&S ha sviluppato un non propriamente micro-rotore che copre la maggior parte del movimento.
Lo Czapek Antarctique Monochrome White: una versione estremamente moderna del micro-rotore.
Il movimento, calibro SXH5, è dotato di una massa oscillante in platino 950 riciclato al 100%.
(questo Topic è una personale e libera traduzione dell'articolo di Brice Goulard per Monochrome; testo originario)
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Soluzione tecnica di grande fascino!
nonché una delle caratteristiche che mi ha spinto prima di Natale ad aggiungere in collezione l'Octo Finissimo titanio.... -
.Soluzione tecnica di grande fascino!
nonché una delle caratteristiche che mi ha spinto prima di Natale ad aggiungere in collezione l'Octo Finissimo titanio...
Si proprio l'OCTO FINISSIMO...io anche per lo spessore.
Ma il microrotore in PLATINO dell'OCTO secondo me è speciale.. -
+1 .
Stavo proprio guardando il LUC XP di Chopard.
Il calibro che monta è forse l'automatico più sottile, solo 3,3mm di spessore, agevolo un'immagine:
Per quanto riguarda invece i Lange ed anche i Glashutte Original, viste le dimensioni e la posizione del rotore, l'ho sempre chiamato genericamente "rotore decentrato".
Edited by Legolandia - 8/2/2022, 16:19. -
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Veramente interessante vedere le diverse soluzioni, grazie! . -
.Stavo proprio guardando il LUC XP di Chopard.
Il calibro che monta è forse l'automatico più sottile, solo 3,3mm di spessore, agevolo un'immagine:
Per quanto riguarda invece i Lange ed anche i Glashutte Original, viste le dimensioni e la posizione del rotore, l'ho sempre chiamato genericamente "rotore decentrato".
Molto bello ma l'OCTO FINISSIMO di BVLGARI 2,23mm..... -
+1 .
ultimamente anzichè usarlo per ridurre lo spessore complessivo del calibro
qualcuno lo usa per far scena!!. -
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Si scusami non volevo dire il più sottile in assoluto.. -
.ultimamente anzichè usarlo per ridurre lo spessore complessivo del calibro
qualcuno lo usa per far scena!!
Beh si....tanto per fare un esempio (ma ce ne sono altri) l'Aquanaut 3,3mm
Figurati..... -
Popolano .
User deleted
Il più sottile
E ampio, però
Ora bisogna capire se ricarica. -
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Prendiamola come battuta....il mio ricarica.
Piuttosto bisogna vedere se arriva a 60h ma questo problema bisognerebbe verificarlo su tutti (arrivano a quello che dichiarano?)
Per le dimensioni forse si ma non credo che gli altri siano 34mm di diametro (dovrei verifcare).
Non mi fraintendere non dico che l'OCTO è il migliore, il più bello solo perchè è in mio possesso ma solo perchè oggettivamente (tranne PIAGET) è l'orologio di minor spessore).
Edited by PatriforWatch - 8/2/2022, 16:46. -
.Beh si....tanto per fare un esempio (ma ce ne sono altri) l'Aquanaut 3,3mm
Che c'entra l'Aquanaut ?. -
-KØKY- .
User deleted
Grazie del tuo contributo , mi fa sempre piacere leggere topic tecnici. . -
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Nel senso che si specifica uno spessore ridotto con il micro rotore poi altri senza micro rotore (anzi con rotore tradizionale) hanno lo stesso spessore (vedasi intervento fabri 5.5). -
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Credo ci sia un piccolo errore su Universal Geneve, il primo calibro a microrotore non è il 215? Il 69 è decisamente successivo. .
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